La placca batterica ed il tartaro

Carie dentaria,gengiviti e malattie parodontali sono le tre patologie di piu' frequente riscontro a carico del cavo orale di cui la placca batterica e' senza dubbio la prima e fondamentale responsabile.
La placca batterica e' una pellicola bianco-giallastra formata da un accumulo di batteri normalmente presenti nella bocca e da residui alimentari che aderisce fortemente ai tessuti dentari.
Nel cavo orale nasce,vive,si moltiplica e muore un numero non quantificabile di microorganismi.
Oggigiorno, con la possibilta' di studiare organismi estremamente piccoli, si può affermare con sicurezza che le forme microbiche esistenti nella bocca sono tante quante le persone sulla faccia della terra.
Dopo una perfetta pulizia della superficie di una corona di un dente, si deposita sullo smalto entro pochi minuti una pellicola di mucoproteine della saliva; nelle ore successive questa pellicola viene colonizzata da batteri. In mancanza di igiene orale, nel giro di 2-4 giorni crescono delle vere e proprie colonie batteriche.
Dopo 10 giorni la placca e' matura e stabilizzata. Questo tipo di placca e' quella che si trova nelle superfici ruvide, nei solchi e fossette delle superfici interdentali, cioe' di tutte quelle superfici dove e' piu' difficile l'igiene personale e quindi ha la possibilita' di maturare. E' proprio questo tipo di placca che e' stata messa in relazione con la carie dentale,le gengivopatie , e le malattie parodontali.
La quantita' di placca batterica che si accumula sulle superfici dentarie varia considerevolmente da individuo ad individuo e nelle differenti zone di una stessa bocca.
I denti posteriori ne soffrono più di quelli anteriori e le superfici vestibolari dei molari superiori e quelle linguali dei molari inferiori costituiscono sedi perfette per lo sviluppo di colonie batteriche.
E' evidente che ogni situazione capace di alterare la normale levigatezza delle superfici dentarie o in grado di creare nicchie,recessi o zone di sottosquadro provocherà un notevole incremneto della deposizione di placca batterica. Spesso ciò viene provocato da trattamenti odontoiatrici non corretti,con otturazioni non lucidate,con margini debordanti o che ricostruiscono la morfologia dentaria secondo modelli che nulla hanno a che vedere con la normale anatomia.
Il dentista,per togliere la placca fa uso di ablatori ad ultrasuoni,i quali possono pero' divenire dannosi quando dopo l'ablazione del tartaro non si procede alla levigatura delle superfici dentarie vanificando totalmente il lavoro svolto.
La placca ,quindi, può diventare la base per una sostanza calcificata che prende il nome di Tartaro.



In alcuni punti della placca,che successivamente si uniscono tra loro,inizia la mineralizzazione con la costituzione del primo nucleo di calcoli e quindi di tartaro.
La superficie esterna del tartaro e' però sempre costituita da placca batterica non mineralizzata.
Si identificano due tipi di tartaro:
tartaro sopragengivale
tartaro sottogengivale
Il primo si forma intorno alla corona del dente,in special modo nel lato linguale degli incisivi inferiori,dove sbocca il dotto salivare della ghiandola sottomandibolare,oppure il lato vestibolare dei molari superiori,dove sbocca quello della ghiandola salivare detta Parotide.
Si forma anche sulle otturazioni,sulle protesi sia fisse che mobili,etc.
Il tartaro sopragengivale di recente formazione e' giallognolo relativamente molle,quello vecchio e' scuro e più consistente.
Il tartaro sottogengivale si localizza nel solco gengivale tra il dente e la gengiva.E' di colore scuro e si può vedere in trasparenza attraverso la gengiva.
Esso irrita i tessuti e favorisce la gengivite,da cui passa all'infiammazione del parodonto profondo,provocando cosi' la malattia parodontale.